Crisi climatica 2023: il dato allarmante che conferma la presenza non solo di fenomeni estremi

Un dato molto preoccupante del 2023 conferma la pericolosità dei fenomeni estremi dovuti al cambiamento climatico. 

Il 2023 sarà ricordato come l’anno più caldo di sempre da quando gli scienziati misurano la “febbre” al pianeta. Quest’anno la temperatura della Terra è risultata di 1,46°C superiore alla media pre-industriale del periodo 1850-1900 e di 0,13°C superiore alla media dell’anno precedentemente registrato come il più caldo, cioè il 2016.

Crisi climatica 2023 il dato shock
Eventi climatici sempre più estremi nel 2023, l’anno più caldo della storia – tuttonovita.it

A dirlo è stato l’ultimo bollettino del servizio Copernicus Climate Change (C3S), finanziato dall’Unione europea, che raccoglie miliardi di dati e misurazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche dislocati ovunque nel mondo.

Come ha detto Samantha Burgess, vicedirettrice di C3S: “Il 2023 ha avuto sei mesi da record e due stagioni da record. Le straordinarie temperature globali di novembre, inclusi due giorni più caldi di 2ºC rispetto a quelli preindustriali, significano che il 2023 è l’anno più caldo mai registrato nella storia“. Temperature da record quindi, che si sono tradotte in eventi estremi collegati al cambiamento climatico e in un altro dato inquietante.

Crisi climatica 2023: il dato allarmante legato ai fenomeni estremi

Infatti il 2023 si è segnalato anche per un altro triste record: l’impennata delle vittime degli eventi estremi associati al global warming. Preoccupano non poco infatti i numeri forniti da Save the Children, dai quali si evince che alluvioni, frane, inondazioni, incendi, cicloni e tempeste hanno provocato oltre 12mila morti nel mondo.

Record morti 2023 legati al cambiamento climatico
La furia della tempesta Daniel ha fatto crollare le dighe vicino a Derna, in Libia, provocando un’ecatombe tra la popolazione – Foto Ansa – tuttonovita.it

Un altro lugubre primato per il 2023, che ha raggiunto la cifra record di vittime dei fenomeni estremi dovuti alla crisi climatica. La Ong per arrivare a queste cifre drammatiche si è avvalsa del focus realizzato dall’EM-DAT, ovvero il database internazionale dei disastri. Quest’anno abbiamo assistito a 240 eventi estremi, con un corrispondente aumento del 30% del tasso di mortalità rispetto all’anno precedente.

Si tratta probabilmente anche di cifre sottostimate, dato che dal conteggio complessivo dei morti sono state esclusi fenomeni come le ondate di calore, per le quali è difficile riuscire a stabilire con precisione il ruolo giocato dal riscaldamento globale. Più nel dettaglio, i morti sono aumentati del 60% per via delle frane causate dal dissesto idrogeologico e del 278% a causa degli incendi. Ma l’aumento maggiore del 2023 (+340%) è dovuto a tempeste sempre più devastanti. A influenzare questo incremento spropositato è stato soprattutto il passaggio a settembre della tempesta Daniel nel Mediterraneo. Si pensi solo alla devastazione che ha colpito la città libica di Derna (praticamente sepolta dalle acque che hanno causato 11.300 morti).

A pagare il prezzo più alto, come sempre, sono i Paesi economicamente più poveri: quelli che peraltro contribuiscono in misura decisamente minore alla crisi climatica. Proprio nei Paesi più svantaggiati il bilancio delle vittime è il più pesante. Oltre la metà dei morti dovuti a eventi climatici estremi nel 2023 si trovavano proprio in queste zone del mondo.

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